TUSCIA
Alla Scoperta della Misteriosa Tuscia
LA PAROLA ALLA GUIDA
TUSCIA: La Regione
I NOSTRI VIAGGI IN TUSCIA
Dopo la fine del dominio etrusco, la regione occupata appunto da questo popolo e che era chiamata Etruria, fu invece denominata Tuscia nella sua parte più meridionale. Chi conosce un minimo la storia degli Etruschi può quindi ben comprendere come questa regione comprendesse quei territori che oggi sono rappresentati dalla Toscana, dall’Umbria occidentale e dal Lazio. In seguito, La Tuscia, fu divisa in 3 grandi aree:
1) La “Tuscia romana”, che coincide oggi con la Provincia di Viterbo e la parte più a nord della provincia di Roma, fino al Lago di Bracciano invero;
2) La “Tuscia ducale”, che coincideva con quella parte di Lazio e dell’Umbria soggetti al Ducato di Spoleto;
3) la “Tuscia longobarda”. Questa ultima è in linea di massima coincidente con la attuale Toscana
Ecco che oggi quando parliamo di Tuscia Viterbese o Maremmana eccetera, ci riferiamo a quella parte di Tuscia storica che oggi è inclusa in alcuni limiti amministrativi o culturali, che però non aveva lo stesso nome storicamente.
Tuttavia, c’è da dire che ad oggi quando si parla di Tuscia, praticamente tutti identificano questo nome con il territorio della Provincia di Viterbo oppure con quella parte di Maremma nel grossetano, ai confini con il Lazio, cioè l’area di Pitigliano, Sorano, Sovana eccetera. In effetti i nostri viaggi a piedi sono concentrati nella maremma grossetana (vie-cave-pitigliano) come trekking stanziali e nell’area del viterbese come Trekking itineranti (trekking-tuscia-viterbese)
Possiamo dire che dal punto di vista geologico l’intera Tuscia è prevalentemente formata da rocce vulcaniche.
LA PAROLA ALLA GUIDA
George Dennis, esploratore, diplomatico e archeologo britannico ci ha lasciato a metà del 1800 uno studio meraviglioso e molto importante sui siti e i monumenti degli etruschi (tradotta anche in italiano “Città e Necropoli di Etruria” ). Così Dennis descrive la regione:
“Uno dei paesaggi dove la natura rivaleggia in perfezione con l’arte. Località cinte da romaniche forre, nelle quali mormorano cascatelle tumultuose, sovrastate in lontananza dalla cresta dentata del Soratte”.
Ecco, devo dire che mi viene difficile descrivere la Tuscia meglio di Dennis, ha trovato le giuste parole per esprimerlo in modo perfetto e sintetico.
Devo dire altresì che la descrizione di Dennis, a parte la cresta del Soratte, che chiunque abbia visto, soprattutto da lontano, non può che averne subito il grande fascino, ben si adatta a molte aree della nostra bella penisola.
Personalmente ciò che più mi affascina della Tuscia, soprattutto di quella viterbese, è quell’aria di mistero, di mistico che si respira ovunque. Vero è che una tale atmosfera è molto comune anche in altre regioni dell’Italia e del Mondo, dove è presente e prevalente il Tufo e più in generale rocce di origine vulcanica. Magari ciò avviene perchè le morfologie che ne risultano dalla loro presenza, ne fanno un luogo ricco di piccoli canyon, forre, caverne e anfratti.
Fatto sta che dal mio primo contatto con la Tuscia sono passati quasi trant’ anni e ogni volta che ci vado sono rapito totalmente da questi luoghi dove ogni volta colgo e scorgo qualcosa di nuovo e affascinante.
Una guida non può che condividere tali emozioni che sempre si rinnovano ad ogni nuovo cammino.
Prendiamo la secondo tappa del mio trekking nella Tuscia Viterbese in cui partiamo dal bel borgo di Blera per iniziare il nostro cammino infilandoci nella valle del Biedano. Diciamo che siamo partiti dall’hotel da 20 minuti … ecco, abbiamo già avuto una bellissima vista del borgo, iniziato a camminare nella selvaggia valle del Biedano dove incontriamo un ponte romano molto ben conservato … così, dal nulla . Siamo sulla Via Clodia !!!
Circa due ore dopo arriviamo a Barbarano Romano dove oltre il bellissimo borgo medievale possiamo visitare una delle necropoli più belle e grandi dell’intera Tuscia. Riprendiamo il cammino verso Capranica. Come? con un sentiero? no, seguendo l’asfalto? beh, no! allora lungo una strada sterrata? ni ..si e no. Arriviamo a Capranica prima percorrendo un bel tratto della ferrovia dismessa Civitavecchia – Orte, passando anche da vari tunnel, ed infine intercettiamo la Via Francigena fino al centro del paese.
E tutto questo solo in una giornata di Trekking … e ovviamente non sono andato nei particolari …