Dal 25/03 al 31/03/ 2023
Trekking da Nizza a Sanremo
Fiori e profumi lungo il Sentiero Balcone del Ponente Ligure
Trekking da Nizza a Sanremo lungo il Sentiero Balcone tra Francia e Liguria. Quando l'ambiente mediterraneo è anche alpino e viceversa. Ambienti, colori, profumi, panorami montani e marini si confondono. Si cammina sul filo del passaggio tra due realtà, quella mediterranea e quella alpina.
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Informazioni sul viaggio
- Assicurazione Medico Bagaglio
- I.V.A
- La mezza pensione in tutte le strutture ricettive
- Servizio di Guida Escursionistica, Segreteria ed Iscrizione al Viaggio
- Le bevande e gli extra durante le cene
- Pranzi al sacco
- Tassa di Soggiorno da pagare in loco
Maurizio Barbagallo
IL VIAGGIO TREKKING DA NIZZA A SANREMO
Trekking da Nizza a Sanremo. Quando l’ambiente mediterraneo è anche alpino e viceversa. Ambienti, colori, profumi, panorami montani e marini si confondono. Si cammina sul filo del passaggio tra due realtà, quella mediterranea e quella alpina.
Attraversiamo i Villages Perchès, paesini sospesi tra i monti che incombono e la vallata che si apre verso il mare. Poi l’entroterra ligure con l’immane lavoro di terrazzamento compiuto nei secoli, fino in cima ai colli più scoscesi, per coltivare l’olivo e per produrre l’olio, oro verde del Ponente ligure. Sfioriamo il mediterraneo che è sempre presente, anche quando non è a vista, nel vento che sa di mare e nella profumata vegetazione.
Vi conduco nel Meridione del Nord, dove si coltivano limoni e mandorli, dove la luce è quella della Sicilia, dove le Alpi nascono direttamente dal mare e dove ci sorprende il quartiere vecchio di Sanremo, l’antica Pigna, autentica casbah nella città del Casinò e del Festival.

LA REGIONE : IL PONENTE LIGURE
ASPETTI STORICI
La storia di questa regione è quella di un’area in realtà omogenea che ha sempre dovuto svolgere una funzione di confine, fin da quando le legioni romane percorrevano il tracciato dell’Aurelia per andare a conquistare le Gallie, che cominciavano poco più in là.
In realtà un vero confine fisico riconoscibile tra est e ovest non c’è mai stato; il confine politico ha sempre fatto avanti e indietro spostandosi di valle in valle a seconda delle evoluzioni della storia, e i tentativi di stabilirne di artificiali attraverso castelli e fortificazioni sono spesso ancora visibili.
Piuttosto nel nostro percorso potremo constatare come esista un confine tra nord e sud, sia in senso fisico, cioè tra ambiente alpino che incombe su quello mediterraneo, sia nel senso della differenza tra civiltà del mare e del monte. Anche questo confine invisibile si è spesso spostato, allontanandosi o avvicinandosi alla costa col variare della sicurezza delle condizioni di vita di periodo in periodo. Negli ultimi secoli, è evidente, la costa ha avuto il sopravvento, lasciando lentamente l’interno in una condizione di difficoltà, di fatica e di isolamento.
Dalla fine dell’Impero romano per più di un millennio l’esposizione alle scorrerie prima e l’instabilità politica poi hanno spinto prevalentemente le attività umane verso l’interno, con il conseguente sviluppo dei paesi arroccati sui rilievi della prima fascia pedemontana, quelli che i francesi chiamano i “villages perchés”, letteralmente “appollaiati”, e che serviranno come posti tappa nel nostro cammino. Dalla seconda metà del XVIII secolo, col perdurare della stabilità politica sotto Genova, si sviluppa l’economia dell’olivo, dando inizio ad una colossale opera di bonifica e messa a coltura attraverso i terrazzamenti di ogni più piccolo spazio utilizzabile fino a che il prevalere della montagna lo consente. E’ un’opera per cui l’aggettivo colossale non è sprecato; è difficile descrivere un lavoro che solo il fatto di non essere concentrato, ma diffuso sul territorio permette di non paragonare alla Muraglia Cinese. Purtroppo oggigiorno la maggior parte di tutto questo è caduto nell’abbandono e gran parte dei muretti di sostegno sta rovinando cedendo oramai il posto alla prepotente vegetazione mediterranea.
Infine, per venire ai giorni nostri, l’ultimo capitolo della grande storia è stato scritto all’inizio della seconda guerra mondiale, quando le artiglierie italiane e francesi si sono scontrate brevemente su questi colli.
ASPETTI NATURALISTICI
Questa regione ha giustamente meritato il nome di “Balcone del Mediterraneo”, sia perché fisicamente disposta in posizione di dominio sul mare, la cui vista accompagna con frequenza il viaggiatore, anche quando ci si trova a più di venti chilometri dalla costa, sia perché effettivamente il Mediterraneo è presente anche quando non lo si vede, nella vegetazione che ne prende il nome, vigorosa, vitale e invasiva, ricchissima di varietà, che nell’area da noi percorsa sono rappresentate al gran completo in tutte le sue forme, dalla gariga, cioè la tipica macchia bassa cespugliosa e impenetrabile, di solito con prevalenza di cisto,ginepro e fillirea, alla macchia alta di lentisco ed erica, per passare, quando sul suolo calcareo si è riuscito a formare uno strato sufficiente di terreno, alla macchia a foresta, dove il leccio la fa da padrone. Le caratteristiche climatiche con prevalenza di caldo umido e la conformazione particolare tra mare, colline e montagne, rendono facile ammirare piante ed animali la cui presenza sorprende a queste latitudini, che qui riescono a sopravvivere; non a caso qui si è sviluppata al massimo la floricoltura (San Remo) e sono ancora comuni, sia pure a livello poco più che casalingo, le colture del limone e del mandorlo: bisogna andare circa mille chilometri più a sud per ritrovarle a livello così diffuso! I frequentissimi uliveti a terrazze dell’interno sono ormai prevalentemente inselvatichiti, dando origine ad un ambiente intricato e fittissimo di olivastro, ambiente ideale per una fauna ricchissima e quasi “meridionale”, a cominciare dagli insetti, tra cui sono presenti la malmignatta e la tarantola, ragni che di solito si associano appunto al meridione, ai rettili, dalla biscia alla vipera al frequente ramarro, ai mammiferi (abbondanti volpi e cinghiali), mentre le evoluzioni di falchi di molte specie sono facilmente osservabili.

IL CAMMINO LUNGO IL TREKKING DA NIZZA A SANREMO
Il trekking da Nizza a Sanremo è caratterizzato da sentieri, mulattiere e stradine con tratti anche ripidi e dislivelli importanti. In alcuni tratti potrebbero essere non perfettamente puliti e richiedere un certo spirito di adattamento. In alcuni brevi tratti ci sono tratti esposti che richiedono piede fermo ed assenza di vertigini.

MANGIARE A DORMIRE NEL PONENTE LIGURE
Pernottamenti in Alberghetti, B&B, Foresterie e Agricampeggio in camere multiple con bagni in comune.

Informazioni aggiuntive sul viaggio:
Tipologia: itinerante
Durata: 7giorni / 6 notti
Trasporto bagagli: No
Tipo di zaino: più leggero possibile
Difficoltà del cammino: medio alto
Giorni di cammino: 7
Ore di cammino al giorno: 6 - 7
Motivo della difficoltà: qualche tappa un po' lunga e sentieri ripidi
Adatto come prima esperienza di cammino: No
Tipologia di struttura:
Tipo di alloggio: camere multiple con letti a castello serve sacco a pelo per la notte in agricampeggio
Bagni: in condivisione
Pasti: cene e colazioni in mezza pensione pranzi al sacco.
Possibilità di singola: no
- Ritrovo + 300 m; - 80 m - Ore di cammino: 1
- Dislivello: + 700 m; - 500 m - Ore di cammino: 5 h 30
- Dislivello: + 700 m; - 600 m - Ore di cammino: 5
- Dislivello: + 700 m; - 1270 m - Ore di cammino: 6
- Dislivello: + 900 m; - 900 m - Ore di cammino: 7.30
- Dislivello: + 1000 m; - 700 m - Ore di cammino: 6
- Dislivello: + 400 m; - 1000 m - Ore di cammino: 5
1° GIORNO - Nizza - Peille - Peillon
Ci spostiamo in treno oppure bus sostitutivo alla stazione di Peille. Saliamo a piedi fino a Peillon, dove si consuma insieme la cena al sacco, comodamente, nella piazzetta del paese. Notte in albergo.
2° GIORNO - Peillon – St. Agnes
Saliscendi, con panorami sempre più ampi sul mare e frequenti viste dall’alto sul Principato di Monaco.
Si oltrepassa il paesino di Gorbio e infine si sale rapidamente a St. Agnes a 754m, vero nido d’aquila, dominato dai ruderi del castello. Cena e notte in alberghetto.
3° GIORNO - St Agnes – Castellar
Da St. Agnes, camminando spesso in vista del mare, si raggiungono i paeselli di Monti e Castellar, poi si sale in ambiente montano fino a una sperduta fattoria. Ceniamo e pernottiamo nell'agricampeggio della fattoria. Notte in bungalow.
4° GIORNO - Castellar - Grammondo - Torri Superiore
Saliamo in un ambiente mediterraneo che si trasforma, sotto i nostri piedi e davanti ai nostri occhi, in ambiente alpino.
Al Passo del Cornà entriamo in Italia e, dopo la salita alla panoramica vetta del Monte Grammondo, 1378m, ha inizio la lunga discesa fino a Torri Superiore dove siamo ospiti della Comune, nei locali delle case dell’antichissimo borgo. Cena a buffet con menù per tutti (a scelta tra macrobiotico, vegetariano o con carne).
5° GIORNO - Torri Superiore – Rocchetta Nervina
Saliscendi passando per Collabassa, il colle Pagliurà e Airole, poi un lungo percorso nella vegetazione mediterranea che ha riconquistato i terrazzamenti fino alla Sella degli Abegli. Infine discesa a Rocca Nervina. Per chi ha ancora un po’ di energia visita al paesino con le viuzze spesso coperte dalle volte delle case soprastanti. Cena presso l' albergo che prepara specialità locali. Notte in Albergo.
6° GIORNO - Rocchetta Nervina – Perinaldo
Ancora salite e discese: al Monte Morgi, con bei panorami, poi Isolabona e Apricale col suo ponte medievale. Ultima salita fino a Perinaldo, 566m. Tappa presso un'ottima Locanda. Cena nella struttura. Possibile visita all’osservatorio astronomico.
7° GIORNO - Perinaldo - Sanremo
Ultima tappa più facile: c'è una prima salita seguita da una lunga discesa e da qualche piccolo tratto asfaltato su stradine secondarie fino a raggiungere Sanremo, che ci accoglie con la sorpresa delle viuzze del suo quartiere vecchio (la Pigna). Si finisce sul mare, meta ideale del nostro viaggio.
MAURIZIO BARBAGALLO
Dal 2005 organizzo e accompagno viaggi a piedi nella natura. Ho lavorato con associazioni e tour operator leader nel settore. Ogni anno cerco di migliorare i percorsi e l’ospitalità. Le “mie zone” vanno dal Piemonte dove sono nato, alla Toscana dove vivo, alla Corsica alle Dolomiti e molte altre. Sono felice di aver dato il mio contributo alla crescita delle piccole economie locali delle strutture ricettive che ci accolgono. Ho imparato tanto dalle persone che ho accompagnato nei viaggi. Ogni gruppo è diverso e mi appassionano le dinamiche che accadono durante un trekking.
Per qualsiasi domanda sul viaggio:
Scrivimi a barbagallomaurizio@gmail.com
Chiamami al 0039 328 4948656