Ciao a tutti sono Scooby, il cane da trekking della guida di Trekkilandia Maurizio Barbagallo, ho tre mesi e mezzo e sono un bastardissimo figlio di bastardissimi cani da pastore del Pratomagno in Toscana. Non sarò mai un cane da salotto anche perché sto crescendo a vista d’occhio ma sarò l’aiuto guida del mio padroncione nei prossimi mesi a venire.

Maurizio ha accolto vari cani all’interno dei suoi gruppi di trekking da quando ha iniziato a fare la guida nel 2015.

Il primo in assoluto fu proprio nel 2015, durante un viaggio a piedi da Firenze ad Arezzo con un gruppo “precostituito” di simpatici piemontesi, alla scoperta della Toscana meno conosciuta del massiccio del Pratomagno. Dopo neanche un’ora dall’inizio della camminata Boby, che non era al guinzaglio, forse attirato dalla presenza di molti ungulati, partì di corsa nel bosco con la padrona che lo chiamava invano. Ci volle circa un’ora per recuperarlo e da quel momento per tutto il trekking Boby dovette rimanere al guinzaglio. Nel corso degli anni Maurizio ha notato che sono aumentate le richieste di portare con se il proprio amico a quattro zampe e lui ha sempre cercato di favorire questa frequentazione diventando a tutti gli effetti una Guida Animal Friendly! Memorabile è stato nel 2009 il Tour del Monte Bianco con Scheggia.

I rifugi del CAF francese non accettano cani ma Scheggia non era un cane qualsiasi: di piccole dimensioni, gran camminatore e soprattutto molto tranquillo e silenzioso. Così, in accordo con la sua padrona e il resto del gruppo adottarono la strategia di nasconderlo sotto la giacca all’arrivo in rifugio e successivamente sotto la cuccetta, Scheggia un po’ stanchino della tappa veniva svegliato solamente per la cena e poi tornava tranquillo nel suo “rifugio”. Furono beccati un paio di volte, tra cui una, per una delazione di un gruppo trekking di italiani tristi e musoni, gelosi delle loro risate e dell’avvenenza delle partecipanti. In entrambi i casi i gestori li perdonarono. Nei giorni successivi le cose andarono sempre meglio tanto che ormai Scheggia non lo nascondevano più e la sua padrona pagava un piccolo contributo per la pulizia della struttura. Contributo che, giustamente, molte strutture chiedono. Un giorno, lungo il percorso, trovarono dei piccoli tratti con delle scalette, scalette che Scheggia non voleva assolutamente salire; così Maurizio improvvisò un imbrago con cui riuscire a trasportare il beniamino del gruppo oltre l’ostacolo.

Ci sono tante altre storie di Trekking Animal Friendly da raccontarvi! Se mi seguite su questo blog ogni settimana ve ne racconterò una diversa. A presto da Scooby!!! Bau, Bau!

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Maurizio Barbagallo

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