13 POSTI DISPONIBILI
PREZZO
€980 in via di definizione per persona
DATE
7gg - Dal 14/09 al 20/09 - 2024
DESTINAZIONE
Sardegna
POSTI RIMASTI
13
Guida
Carla

Dal 14/09 al 20/09 - 2024

Trekking sul mare più bello del Mediterraneo

Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena

Immersi nella bellezza, circondati dal mare più bello del Mondo, sui passi della Grande Storia

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Cammineremo sui passi della Grande Storia, immersi nella bellezza. Trekking tra monti di granito nell'Isola di Caprera. Gita in barca tra le Isole di Spargi, Budelli e isolotti minori del Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena, circondati dal mare più bello del Mondo.

Informazioni sul viaggio

DESTINAZIONE
Sardegna Scopri Sardegna
Luogo di incontro
Palau, Sardegna
Luogo di fine viaggio
Palau Sardegna
Data di inzio viaggio & Orario
14/09/2024 13:00
La quota include
  • 4 Cene in struttura o al ristorante
  • Assicurazione Medico Bagaglio
  • i Trasferimenti interni con Furgoncino Privato/Mezzi di Linea come da Programma
  • I.V.A
  • Servizio di Guida Escursionistica, Segreteria ed Iscrizione al Viaggio
  • Tutti i Pernottamenti con Colazione Inclusa
La quota non include
  • 2 cene in ristorante
  • Assicurazione per Annullamento Viaggio
  • Estensione copertura assicurativa per Pandemie (compreso Covid 19)
  • Eventuali tasse di soggiorno
  • Extra durante pranzi, cene e colazioni
  • Gita in barca
  • supplemento doppia uso singola
  • Tassa di sbarco sull'Isola
  • Ticket Ingresso a Parchi e Musei Compresi e Non Compresi nel Programma
  • Ticket obbligatori area accesso monumenti naturali e spiagge
  • Traghetto A/R per l'isola
  • Trasferimento privato primo e ultimo giorno per/da Porto di Palau a Olbia
  • Tutti i pranzi al sacco
  • Tutto quanto non espressamente indicato alla voce La quota include
  • Volo aereo andata/ritorno
CONTATTA LA GUIDA

Carla Pau

3406933470
info@carlagae.com







    Come ci hai scoperti?*
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    IL VIAGGIO

    LA TERRA VISTA DAL MARE, IL MARE VISTO DALLA TERRA: UN ARCIPELAGO DI BELLEZZA E STORIE DI UOMINI

    La prima cosa che ti viene in mente se dico Arcipelago della Maddalena, qual’è?

    Probabilmente barche a Vela, catamarani, regate, crociere tra le isole più belle d’Italia e le spiagge da sogno.

    Pensatela così invece:

    l’Arcipelago de La Maddalena è un gran bel posto da scoprire a piedi.

    Cala Coticcio è soprannominata Tahiti... Tutto l’arcipelago fa sognare luoghi lontani e tropicali. Eppure sei a 15 minuti di navigazione dalla Sardegna, in Italia.

    Beh, a noi piace chiamarla Coticcio. E se proprio dobbiamo dirla tutta, tra le Cale di tutto l’Arcipelago, non è la nostra preferita. D’altronde non è l’unica in Sardegna a ricordare luoghi esotici.

    Io mi sono così divertita a camminare tra i suoi sentieri di granito che ho deciso di farvela conoscere tutta.

    Non avrei mai immaginato di rimanere così colpita dall’architettura militare, di provare tanto interesse per un personaggio come Garibaldi, di sentirmi così a casa e in armonia con un posto come sono stata a Caprera.

    E tutto questo nonostante qualcuno dica “ma non è Sardegna“…E lo capisco, in qualche modo è vero. Per lo meno, non solo. Ma a noi piacciono le isole, ci piacciono le storie dei pastori corsi, dei contrabbandieri, dei corallari e dei pirati, capitani, marinai e avventurieri. Ci piacciono le terre dove c’è stato un gran via vai di genti che ha prodotto particolarità culturali.

    La Maddalena è stato per molto tempo un po’ l’ombelico del Mondo. E noi la viaggiano a piedi, per terra e per mare.

    10 motivi per cui questo viaggio è unico e imperdibile:

    Caprera Nord
    Il Memoriale di Garibaldi
    La Batteria Candeo
    Punta Crucitta, estremo nord dell’Isola
    Cala Serena, Cala Caprese, Cala Napoletana, Cala Garibaldi

    Caprera Centro

    Poggio Stefano e la sua Batteria
    Cala Coticcio
    La Casa di Garibaldi

    Caprera Sud

    Punta Rossa e la sua Batteria
    Cala Andreani

    Batteria Arbuticci

    Cala Portese (La Spiaggia dei due Mari) e la Spiaggia del Relitto.
    Il Museo del Mare e Il Museo Mineralogico

    La gita in barca tra le isole:
    Un mio amico, avvezzo alle traversate ultra oceaniche mi ha raccontato che una volta, tornando in barca a vela in Italia da una di queste traversate epiche, sono entrati tra le isole dell’arcipelago dopo aver superato le Bocche di Bonifaccio:

    Niente al Mondo é più bello di navigare tra le Isole della Maddalena. Imbattibile!

    Sicuramente una delle esperienze in barca più belle che si possano fare nel Mar Mediterraneo, non solo per il piacere di navigare tra le limpide acque cristalline, ma soprattutto per il paesaggio delle Isole che si avvicinano e si allontanano, con le loro coste incontaminate e la loro natura selvaggia.

    Tra le isole che potremo circumnavigare, partendo dall’Isola Madre di La Maddalena ci sono:
    Budelli (la “Spiaggia rosa”), Santa Maria, Santo Stefano, Razzoli e Spargi (Cala Corsara)

    La Maddalena uno dei borghi più belli d’Italia:

    6 giorni in questo borgo marinaresco dove natura e storia si sono fuse per creare uno dei borghi sul mare più affascinanti della nostra Penisola

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    LA REGIONE

    ARCIPELAGO DELLA MADDALENA: ISOLE E ISOLOTTI DI GRANITO CIRCONDATI DAL MARE PIù BELLO DEL MONDO

    Siamo in Gallura, Nord Est della Sardegna, a un tiro di schioppo dalle Bocche di Bonifacio, in Corsica.
    Il Paesaggio naturale che si mostra oggi ai nostri occhi, sia nell’entroterra delle isole che lungo i 180 km di coste dell’Arcipelago è frutto dell’erosione millenaria di tutti gli agenti atmosferici.
    In particolare il moto ondoso è l’artista che ha creato le coste, dove si alternano spiagge, falesie e profonde insenature (rias).

    Il Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena
    Istituito nel 1994, è il 1° Parco Nazionale della Sardegna.
    E’ un Parco Geomarino, occupa 5134 ettari di superficie terrestre e circa 15000 ettari di superficie marina. Tutta l’Area del Parco è Sito di Importanza Comunitario e Zona di Protezione Speciale per la Fauna.
    La Flora è caratterizzata fortemente dalla macchia mediterranea bassa, con poca presenza di boschi naturali mediterranei (Leccete sia naturali che artificiali): il vento infatti (prevalentemente di Ponente) impedisce lo sviluppo in altezza della vegetazione. Il protagonista indiscusso è il Ginepro Fenicio, qui chiamato Ajacciu. A Caprera sono invece presenti rimboschimenti del 1800 (ad opera di Garibaldi )a Pinus d’Aleppo, Pino Marittimo, Domestico, ecc. Sono presenti nell’intero territorio più di 50 endemismi floreali, di cui alcuni presenti solo in Sardegna nell’Arcipelago di La Maddalena.
    Rettili, uccelli e organismi marini sono i principi della Fauna locale.
    L’Avifauna è particolarmente ricca e diversificata, arricchita nei periodi di passo, quando le isole sono utilizzate come sosta riposante o sito di nidificazione da molte specie pelagiche e migratorie. E’ possibile avvistare diversi uccelli pelagici come le Berte minori e maggiori (le Sirene di Ulisse per intenderci), Sule e – udite udite –  qualche Pulcinella di Mare e Uccello delle Tempeste. Il Gabbiano Corso e il Marangone dal Ciuffo sono tra le specie sedentarie nidificanti.
    Tra i rettili ricordiamo la Lucertola nera, endemica di Sardegna e Corsica, e il Tarantolino, presente solo in Sardegna e qualche spot in Toscana e Liguria.
    Il bellissimo mondo marino è popolato da Stenelle, Tursiopi, Tartarughe Caretta Caretta, Squali Elefante (pacifici e innoqui, avvistati nei mesi invernali). I fondali, ricoperti dalle foreste di Poseidonia Oceanica, sono popolati da tanti pesci e altri organismi marini.
    Per tutti questi motivi è’ sottoposta a una regolamentazione in base a una zonizzazione specifica: Tutela Integrale terrestre e marina, Tutela generale terrestre e marina, Tutela parziale terrestre.
    Anche la pesca (da terra, da imbarcazione e subacquea, sportiva) è sottoposta a un regolamento: non si possono pescare Cernie, Corvine, Nacchere (Pinna Nobilis), Patelle giganti (Patella Ferruginea), i ricci solo in un determinato periodo (come nel resto della Sardegna). I residenti hanno un Sea Pass che identifica e autorizza i residenti a tutti i tipi di pesca. I non residenti devono fare richiesta e hanno accesso limitatissimo.
    Il nostro viaggio a piedi e in barca escluderà, come è giusto che sia, le zone di Tutela Integrale, sia terrestre che marina.

    Le Isole dell’Arcipelago

    L’Arcipelago prende l’attuale nome nel 1500, ispirandosi, forse, alla sua Santa patrona.

    Sono 62 tra isole e isolotti.
    Le più grandi sono 7:
    La Maddalena, l’Isola Madre, la più estesa.
    Santo Stefano (4° isola per dimensioni), importante per la Torre di Villa Marina, la 1° fortificazione costruita sull’Arcipelago, per la Cava di Granito di Villamarina.
    Spargi (3° isola per dimensioni), una delle perle dell’Arcipelago sotto tutti i punti di vista (natura selvaggia e storia) con le sue piccole isole gregarie di Spargiotto e Spargiottello, importante sito di riproduzione dell’avifauna marina e quindi sottoposte a tutela particolare.
    Budelli, la 6° per grandezza, insieme a Razzoli e Santa Maria – le isole più vicine alle Bocche di Bonifaccio, racchiudono l’area di mare nota come i Passi (Passo del Topo e Passo degli Asinelli): sono strettissimi canali di acqua che forse hanno ispirato l’antico nome dell’Arcipelago – Le Cunicularie. D’altronde anche i Budelli – antico nome generico per designare Budelli, Razzoli e Santa Maria –  è significativo e prefigura immediatamente la conformazione di questa piccola costellazione di isolette.
    Santa Maria, una delle più belle, è anche la più pianeggiante: questo ha favorito, alla fine del 1200, l’insediamento sull’isola e la fondazione del monastero benedettino.

    Tra le 55 isole minori ricordiamo:
    Nibani, Soffi e Mortorio, davanti a Porto Cervo e Porto Rotondo, sono a protezione integrale per la nidificazione del raro Gabbiano Corso, nonché bellissime.
    I Monaci, gli Isolotti Italiani, La Pecora, il Porco, le Bisce, Isola Chiesa, Isolotto della paura, Cappuccini, Le Camere, Barrettini e Barrettinelli, Corcelli, Piana, La Presa, La Carpa, Paduleddi, Stramanari, ecc.

    Caprera, a est della Maddalena, è la seconda per grandezza, ma forse la prima per bellezza e opportunità di trekking: uno dei momenti più belli per fare trekking a Caprera è proprio settembre, un trekking d’estate dove puoi ancora fare i bagni e camminare con temperature miti. Ma anche dedicarsi al trekking d’autunno e addirittura inverno non è male per nulla.

    Tra le località e siti più suggestivi ci sono:

    La Spiaggia Rosa e del Cavaliere (Isola di Budelli)
    Cala Napoletana, Cala del Relitto, Cala Coticcio e Cala Brigantina (Isola di Caprera)
    Cala Corsara e Cala Granara (Isola di Spargi)
    Bassa Trinita, Monti di Rena, Punta Tegge (Isola di La Maddalena)
    Cala Lunga (Isola di Razzoli)
    Porto Madonna (tra le Isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria)

    La Geologia 
    Nelle Isole dell’Arcipelago affiorano prevalentemente rocce magmatiche intrusive granitiche, in minore quantità si trovano scisti e gneiss (rocce metamorfiche).
    Il Granito della Maddalena è famoso non solo per la sua resistenza e durezza, ma anche per la sua bellezza dovuta al suo colore dalle tonalità che sfumano dal rosa al bianco.

    Presso il paese di La Maddalena, a ovest del centro abitato, si trova l’antica Cava di Cala Francese: il suo granito è stato usato in Italia e nel Mondo, nonché per la costruzione dell’arsenale e le varie strutture militari presenti sull’Isola. La Cava iniziò la sua attività nel 1860, nel 1870 è la Banca di Costruzioni di Genova ad acquistarla, iniziando il proficuo commercio del prezioso materiale. In quel momento vengono costruiti gli alloggi per gli operai (oggi convertite ad uso turistico) e il Palazzo della direzione. In un secondo momento, la proprietà passò ad altri proprietari fino al 1901, quando viene fondata la Società Esportazione Graniti Sardi, una delle più importanti industrie estrattive della Sardegna, con operai prevalentemente sardi.
    Sarà probabilmente possibile vedere il sito dal mare, durante la Gita in Barca.

    I Tafoni:
    I Tafoni sono una delle particolarità del paesaggio granitico sardo, che si esprime con particolare delicatezza e bellezza in Gallura e nell’Arcipelago: l’umidità del terreno risale per capillarità all’interno dei graniti provocando una reazione chimico fisica, ossia la disgregazione dei feldsfati; col tempo le piccole cavità si allargano e, aggredite anche dagli altri agenti atmosferici come la pioggia o l’areosol marino) formano le affascinanti forme dei Tafoni.
    Il Tafone più famoso dell’Arcipelago, nonché uno dei più grandi, è quello di Cala Corsara nell’Isola di Spargi. Come il resto dei più grandi tafoni è stato utilizzato come riparo fin dall’epoca preistorica.
    L’Orso di Palau, visibile dall’Arcipelago durante la traversata in traghetto e durante la gita in barca, è esemplare.

    La spiaggia rosa
    Il colore rosa della sua sabbia è dovuta all’elevata percentuale di bioclasti di origine animale: la frammentazione dello scheletro di briozoi (Miriapora Truncata) e foraminiferi (Miniacina Miniacea). La morfologia dei fondali e della costa, l’abbondanza delle praterie di Poseidonia Oceanica e le correnti a bassa energia portano a riva e permettono l’accumulo degli scheletri di questi organismi. Potete immaginare la fragilità di questo ambiente, che per ovvi motivi è sottoposto a tutela integrale: divieto di balneazione, navigazione, ancoraggio e sosta nella fascia marina antistante la Spiaggia, divieto di accesso all’arenile. Vedremo la Spiaggia durante il giro in barca, da opportuna distanza. La sottile striscia rosa che oggi è possibile vedere appena è il risultato di anni di turismo irresponsabile che ha accellerato l’erosione della spiaggia.

    Il Museo Geomineralogico Naturalistico Cesaraccio
    Nelle isole dell’Arcipelago sono stati censite interessanti specie mineralogiche, studiate e conservate in questo bellissimo Museo, ufficialmente aperto nel 2001. Espone campioni di rocce, minerali, fossili, sabbie, conchiglie, flora e fauna marina. Sono conservati anche attrezzi e documenti relativi alle Cave dell’Arcipelago.

    I Forti e le Batterie militari
    Per la sua strategica posizione nel Mediterraneo e per la presenza di diverse baie e porticcioli riparati dai venti, La Maddalena è sempre stata un obbiettivo militare. Il sistema di fortificazioni è stato realizzato a più riprese: tra la seconda metà del 1700 e il 1806, nell’ultimo ventennio del 1800, tra le 2 Guerre Mondiali.
    Nel 1700 le Isole dell’Arcipelago di La Maddalena, erano contese tra i sardo-piemontesi e Bonifacio e la Francia. Nel 1767 i sardo-piemontesi occupano militarmente l’Arcipelago, sia per affermare il dominio militare ma soprattutto per farne una base per la Regia Marina Sarda a difesa da contrabbandieri e corsari barbareschi. In questo momento vengono edificate le prime fortificazioni sull’Isola della Maddalena (“Guardia Vecchia” è la prima, ovvero Forte S.Vittorio, sul punto più alto dell’isola a 146 m.sl.m) e Santo Stefano. Le fortificazioni vengono poi sostituite da artiglieri e batterie di cannoni e a partire dal 1887 vengono costruite nuove Opere come Nido d’Acquila, Punta Tegge, Punta Rossa e attrezzate le Opere di Guardia Vecchia, Trinita, Punta Villa, ecc…Sempre a questo periodo risalgono la Caserma di Stagnali, l’Opera Arbuticci e quella di Poggio Rasu.
    Tra le due Guerre subentra l’esigenza di Opere più periferiche e mimetiche, per poter ingannare l’aviazione militare. Sono di questo periodo le svariate batterie sparse nelle Isole dell’Arcipelago, tra cui spicca la Batteria Candeo, sulla Costa Nord Est di Caprera. Risale al 1927, è una Batteria antisommergibile armata nella Seconda Guerra Mondiale. L’esigenza strategica militare del mimetismo ha influito positivamente nella realizzazione di un’opera di altissima strategia militare e allo stesso tempo di grande e inaspettata bellezza. Vi stupirà! Come le altre Batterie dello stesso genere, Candeo è costruita in calcestruzzo e ricoperta di lastre di granito.

    Base Militare
    Sull’Isola di Santo Stefano è presente una Base militare USA dismessa nel 2008, ma tutt’ora inaccessibile, nata nel 1972 per concessione del Governo Andreotti. La concessione permetteva di utilizzare la Base navale della Marina Militare come base di appoggio per sommergibili a propulsione nucleare.

    La Maddalena, uno dei borghi più belli d’Italia
    E’ il centro abitato dove si concentra la maggior parte della popolazione dell’Arcipelago (il comune conta circa 120000 abitanti), l’unico comunque dotato di tutti i servizi. Gli altri borghi sono abitati prevalentemente nei mesi estivi e sono Stagnali, Villaggio Piras, Santa Maria (sull’Isola omonima).
    La città è fondata nel 1770. Il colorato Stile Umbertino settecentesco ha caratterizzato lo stile dei palazzi storici privati e pubblici, nonché gli edifici civili e militari. Cala Gavetta, il suo porticciolo turistico, è famoso per le regate veliche e altre manifestazioni di mare.

    La Storia

    Sappiamo per certo che l’Arcipelago è stato popolato fin dall’epoca neolitica, ma si può dire che fino al 1600 non abbiamo fonti che possano raccontarci nulla della presenza umana sull’isola, probabilmente abbandonata fino a quel momento. Fino al 1728 le isole erano chiamate genericamente Isole Intermedie e c’era abbastanza incertezza sul possesso da parte di uno o altro. Le coste erano alla mercé dei pirati corsari barbareschi, vi si nascondevano banditi, si occupavano indisturbati dei loro affari trafficanti di armi e contrabbandieri (con la compicità, pare, anche dei sardi di terraferma, che vendevano a loro i prodotti e le materie prime). Vi abitavano stagionalmente una piccola comunità di pastori corsi e una piccola comunità di corallari provenienti dalla Provenza, dalla Toscana, dalla Liguria e dalla Campania. Sull’Isola di Santa Maria risiedevano dei monaci benedettini. I sardi non avevano motivo di cercare pascoli sulle isole, la Sardegna ne era provvista in abbondanza.
    Fino a quando la proprietà da parte del Regno Sabaudo non venne contestata dal Bonifacio e dalla Francia.. Fino al giorno in cui i pastori corsi non vennero invitati caldamente ad abbandonare la terra, lasciare le case, partire per sempre con il bestiame.
    Nel 1793 ci fu il fallito tentativo del giovane ammiraglio Napoleone Bonaparte di occupare l’isola, che si difese vittoriosamente grazie soprattutto al benemerito maddalenino, nocchiere della Regia Marina Sarda, Domenico Millelire.
    La minaccia di Inghilterra e Francia nel corso dell’800 porta al rafforzamento e nuova costruzione delle Fortificazioni e delle Opere Militari: la difesa delle isole comportò anche l’arrivo a terra di numerosi militari, che fecero crescere la popolazione dai 1900 del 1801 agli oltre 10000 del 1901. Si può dire che ai primi del Novecento abitassero alla Maddalena prevalentemente militari della Marina Sabauda e forzati addetti alle cave di granito.
    Nel 1849 per la prima volta sbarca Garibaldi sull’Isola, vi sosta per pochi mesi e ritorna solo dopo il 1855, a conclusione del suo esilio in America. Con l’eredità del fratello acquista metà dell’Isola di Caprera, costruisce la casa che lo ospiterà con l’ultima moglie e i figli fino al 1856 alla morte avvenuta nel 1882. All‘Eroe dei due Mondi, stanco di vagabondare dopo una vita avventurosa che l’aveva visto protagonista delle più importanti vicende politiche e militare del secolo, si devono numerose opere sia di tipo militare che agricolo a beneficio di Caprera dal momento del suo insediamento.

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    IL CAMMINO

    TUTTA CAPRERA A PIEDI E GITA IN BARCA TRA ISOLE MAGGIORI E MINORI DELL'ARCIPELAGO

    Per scoprire questa bellissima isola, sicuramente una delle più belle del Mediterraneo, occorre solo un’ esperienza escursionistica base su diversi fondi di calpestio, medie distanze, dislivelli medi. Infatti non incontreremo passaggi tecnici, i dislivelli non superano i 350 metri (solo qualche salita e discesa), la tappa più breve è di 9 km, quella più lunga di circa 17 km. Pochissimo asfalto, per lo più sentieri, sterrate, brevi e semplici passaggi su fondo di calpestio roccioso. Sarà dedicato il tempo necessario alle soste nelle Cale più belle (nei limiti e rispetto delle Regole del Parco Nazionale) e meteo permettendo, chi vuole potrà fare anche il bagno a fine giornata (sempre e solo nelle baie in cui è permesso dal Parco).
    Tutti i percorsi, che ci permettono di esplorare Caprera da Nord a Sud, iniziano nell’entroterra e arrivano in punti panoramici mozzafiato, dove spesso incontriamo Torri e Bunker di singolare e inaspettata bellezza o spettacolare posizione per godere del paesaggio e comprende, dall’alto, in che parte della Sardegna e del Mediterraneo ci troviamo.
    Tutte le mattine, dopo colazione, prendiamo il bus di linea che dal centro de La Maddalena ci porta in poco meno di 30 minuti oltre il Ponte che unisce le due belle isole. Solitamente iniziamo a camminare dalla Casa di Garibaldi, per poi dirigerci un giorno al Centro, fino alla splendida Cala Coticcio; un giorno a Nord, fino all’incredibile Batteria Candeo e oltre, verso la Punta estrema dell’isola, per poi ridiscendere lungo la costa ovest in un continuo sali e scendi di CaleUna più bella dell’altra. Infine a Sud, da Cala Bringantina fino alla punta più bassa dell’isola.
    Al termine delle escursioni, che ogni giorno terminano in località differenti, un bus privato ci riporterà nel centro del paese, in tempo per rifocillarci con una fresca birra o un calice di vino fronte mare. Fa eccezione l’ultimo giorno, quando la mattina prenderemo il bus di linea e torneremo a piedi in Hotel.
    Visiteremo il Compendio Garibaldino (la casa e il memoriale), che incontreremo lungo i percorsi.
    L’ultimo giorno è dedicato ai Musei, del Mare e Mineralogico: due gioielli inaspettati dove i più curiosi si potranno divertire e stupire. Diciamo che è un bel saluto all’Arcipelago, che chiude il cerchio. Questo è un Trekking stanziale, camminiamo con zaino leggero (20 – 25 L), sufficiente per contenere non meno di 2 L di acqua a testa, il pranzo al sacco, il guscio impermeabile e uno strato intermedio all’occorrenza. E’ tutto da vedere...A metà settembre in Sardegna fa ancora caldo, il vento (che spesso soffia tra le Isole in maniera anche importante) potrebbe essere un elemento di sollievo. Quindi prevedete abbigliamento a strati adeguati alla stagione. Per quanto riguarda le scarpe vi consiglio con protezione alla caviglia: sono le più adatte per questo tipo di escursioni dove si cammina spesso su fondo sconnesso. Bastoncini da trekking, protezione solare alta e cappello sono consigliati a tutti.

    Regolamento Cala Coticcio e Cala Brigantina

    Cala Coticcio e Cala Brigantina sono sottoposte a protezione speciale, gli ingressi sono regolamentati e si può accedere solo dietro prenotazione e con Guida Accreditata. Siete Fortunati! Io sono una Guida Accreditata del Parco. Avremo 5 ore di tempo per discendere la Cala, sostare un tempo che verrà stabilito al nostro arrivo, e risalire. Il tempo di permanenza nella Cala verrà stabilito dalla Guida in base all’andamento del gruppo, quindi in caso di necessità si tratterà solo di una breve sosta.  Se per qualsiasi motivo (di natura logistica o metereologica) l’escursione a Cala Coticcio debba essere compromessa, non sarà possibile avere di nuovo il permesso da parte del Parco per accedervi. Quindi questa escursione verrà fatta in qualsiasi condizione meteo, compatibilmente con la sicurezza del gruppo.  Per poter sostare nella Cala è doveroso rispettare alcuni accorgimenti e rispettare il Regolamento che vi illustrerò prima di iniziare l’escursione. In ogni caso tenete già a mente alcuni aspetti: si può fare il bagno ma non si possono appoggiare oggetti di uso personale (nulla! neanche il telo per asciugarsi) sulla sabbia, a meno che non abbiate con voi una stuoia. Non possiamo sostare sdraiati sulla spiaggia a prendere il sole.

    Gita in barca a vela

    Ciò che rende unico questo viaggio è l’indimenticabile esperienza in barca a vela intorno alle Isole minori dell’Arcipelago, con soste previste per fare il bagno nelle acque cristalline (ecco! Se siete amanti dello snorkeling portate maschera e boccaglio!) e pranzo espresso a bordo: al momento non è possibile conoscere l’itinerario preciso perchè varia in base alle direttive annuali del Parco. Conosceremo i dettagli più avanti ma vi consiglio questa esperienza caldamente. La barca sarà tutta per noi in esclusiva se raggiungiamo il numero massimo di partecipanti, sarà invece condivisa con altri ospiti se non raggiungeremo il numero. Ma la Barca è grande e sarà possibile anche dedicarsi dei momenti di relax. Infatti chi vuole può rimanere sulla barca senza fare il bagno e godersi il sole e il paesaggio. La gita è facoltativa e chi preferisce stare a terra può dedicare la giornata a qualche semplice passeggiata lungo costa o prendere un taxi per vedere qualche cala dell’Isola de La Maddalena. La giornata prevista per la gita può variare in base alle condizioni Meteo: ne consegue una variazione generale sul programma delle escursioni giornaliere previste per questo viaggio.

    Voli

    Maggiori dettagli su orario di incontro il primo giorno e sull’orario della partenza l’ultimo vengono dati in fase di iscrizione e possono mutare in base al piano voli di tutti i partecipanti, a chiusura iscrizioni. Incominciate a prendere nota di queste informazioni e chiedetemi, quando ci sentiremo per telefono, più info: ci incontriamo a Olbia (presso Areoporto e/o Porto) e con bus privato andremo insieme al Porto di Palau, dove ci imbarcheremo nel primo pomeriggio alla volta de La Maddalena (traversata circa 15 minuti). Non acquistate voli che arrivano a Olbia oltre l’ora di pranzo. Arrivati sull’isola, dopo esserci sistemati, chi vuole può fare una passeggiata nel centro storico e fermarsi a fare un aperitivo lungo il porticciolo, prima della cena.
    L’ultimo giorno del viaggio ci imbarcheremo per Palau (traversata circa 15 minuti) nelle prime ore del mattino dopo colazione. A Palau ci aspetta un bus privato che ci porterà di nuovo a Olbia (circa 1 ora di viaggio) in tempo per le partenze. Comunicatemi il vostro piano voli prima dell’acquisto, per essere sicuri che siano compatibili con la logistica dei transfer e con il programma del viaggio. Consiglio voli nel pomeriggio.

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    MANGIARE E DORMIRE

    LA CUCINA DELLE ISOLE

    Questo viaggio è a base fissa, ossia dormiamo sempre nella stessa struttura, ossia un comodissimo Hotel nel centro storico del paese, dotato di tutti i confort, comodo per raggiungere a piedi il porticciolo, botteghe e market, negozi, ristoranti.
    Le camere saranno doppie con bagno in camera. La colazione sempre in struttura.
    L’acqua sull’isola non è potabile e occorre fare scorta di acqua per tutta la durata della permanenza.
    I pranzi sempre al sacco e ogni giorno potete provvedere ad acquistare il pranzo al sacco per i giorni successivi al termine delle escursioni, prima della cena.
    Le cene saranno tutte in ristoranti, osterie, pescherie/friggitorie, dove potremo gustare pesce fresco e cucina tipica sarda.

    La cucina maddalenina attinge moltissimo dalla cucina tipica della Gallura ed è influenza anche dalla tradizione extra regionale, come quella Ligure.

    Il pesce

    La pesca è sempre stata importante sull’isola e i prodotti del mare di stagione sono alla base della cucina tradizionale che è possibile trovare nei Ristoranti del borgo. In estate si possono trovare boghe, scorfani e caponi, salpe e locchi, iniziano i calamari, i pagelli, i prelibati saraghi, le corvine e le orate. Si possono trovare al forno, arrosto o fritti e fatti riposare (a volte) con la tradizionale agliata.

    Zuppa gallurese alla maddalenina

    In sardo gallurese Suppa Cuata (che letteralmente significa Zuppa nascosta). Si può trovare in Gallura e tutto il Nord Sardegna. Nell’isola c’è una versione leggermente diversa, elaborata nel tempo. La zuppa tradizionale è a base di brodo di pecora, pane di grano duro raffermo, pecorino stagionato grattugiato mischiato con abbondante prezzemolo tritato, ripassata al forno fino a formare una crosta dorata. A volte, in passato, durante i pranzi di nozze di cui era la portata principale, era servita con un sugo di carne in umido (Ghisatu).

    U Ziminu
    E’ uno dei piatti poveri della tradizione, un semplice brodo di pesce povero e olio, cipolla e pomodoro maturo, realizzato con scorfano e cappone, pesci di scarto. Oggi viene preparato anche con pesci di qualità superiore. Si mangiava accompagnato con pane fresco o raffermo.

    Scuccus e Fregola Sarda
    U Scussus è una pasta di semola di grano duro dalla forma di piccoli cilindri di circa 4mm, a metà strada tra Cus Cus e Fregola sarda. Questa tipica pasta si è diffusa in diversi territori e isole del Tirreno (una di queste versioni si può trovare anche a Carloforte, nell’Arcipelago del Sulcis) grazie ai corallari pegliesi (di Pegli, presso Genova), che a loro volta l’avevano conosciuta e fatta loro nell’Isola di Tabarca (Tunisia), dove una grande comunità viveva.
    La Fregola sarda è la pasta forse più famosa e desiderata della Sardegna: il grano duro viene impastato con acqua tiepida e sale fino a ottenere dei piccoli cilindri (di 3 grandezze differenti). La potete gustare con una buona zuppa di pesce o di carne ma anche con verdure. Oggi spesso è servita come un risotto.

    I Malloreddus
    Nella versione più comune e conosciuta a tutta la Sardegna, con sugo e salsiccia oppure nella versione con sugo e ricotta mustia, ovvero ricotta di pecora, salata e leggermente affumicata.

    Sa Fresa
    Oltre i pecorini di diversa stagionatura, la ricotta fresca e affumicata e i caprini, troviamo Sa Fresa. Sa Fresa è un formaggio a pasta molle, come raramente se ne incontrano in Sardegna, simile allo stracchino lombardo per intendersi; è solitamente di latte vaccino ottenuto da latte cagliato a crudo. Il nome deriva dal latino fresus, schiacciato, per la forma cilindrica schiacciata con cui viene confezionato.

    Tilicas, Curconi e Niuleddi
    I dolci sono quelli tipici della Gallura e della Sardegna del Nord, quindi Pabassinas a base di uvetta, Seadas ripiene di formaggio di pecora fresco e conditi con miele. Tre particolarità: Tilicas, Curconi e Niuleddi.
    Tilicas o Tiriccas: dolce tipico sardo del periodo Pasquale ma presenti tutto l’anno, composte da un involucro di pasta sfoglia e ripiene di miele, mosto d’uva (sapa) e semola, aromatizzato con scorze di arancio e mandorle tritate.
    U Curconi: dolce di tradizione ligure che pare però essere ispirato a uno speciale pane corso, tipico del periodo Natalizio. Sono simili a dei piccoli panettoni. Il mosto di fichidindia gli da il colore bruno. Altri ingredienti sono i pinoli, le mandorle sgusciate, l’uva secca.
    Niuleddi Galluresi a base di di miele, pasta tostata, mandorle e noci.

    Vermetino di Gallura
    Oltre il Cannonau questa è la terra del dorato Vermentino di Gallura, diffuso nella Provincia di OlbiaTempio e in parte di quella Sassarese. E’ un vino bianco da uve Vermentino, che crescono nel nord della Sardegna e con la migliore rendita in Gallura, dal livello del mare fino ai 500 m.s.l.m. Le condizioni climatiche (il vento) e il sottosuolo rendono le uve particolarmente sane e il vino particolarmente buono. Il Vermentino è di presunta importazione spagnola ma ci sono tesi che parlano di origini autoctone sarde. E’ uno dei nostri vini migliori!

    E’ necessario e importante che al momento della formalizzazione della vostra partecipazione mi comunichiate le vostre esigenze alimentari dovute a diete (vegetariana, vegana), allergie e intolleranze.
    Le preferenze alimentari non dovute a diete, intolleranze e allergie o motivi medici, verranno prese in considerazione e sarà fatto il possibile per accogliervi nel migliore dei modi, chiedendovi per contro collaborazione e senso di adattamento.

    peschereccio-acque-tra-caprera-e-la-maddalena
    DIFFICOLTA'

    GRADO DI DIFFICOLTA' TREKKILANDIA

    https://www.trekkilandia.it/wp-content/uploads/2021/03/Due-Ditoni.png

    2 DITONI

    Poche difficoltà
    tecniche nel cammino.
    Sentieri prevalentemente facili
    Ricettività comoda.
    Ore di cammino
    superiori alle 5.
    Zaino giornaliero.
    Dislivelli da 300 a 800m.
    Km dai 15 ai 20.
    Adatto a chi ha già avuto esperienze di cammino

    LA PAROLA AI PARTECIPANTI

    Informazioni aggiuntive sul viaggio:

    Tipologia: stanziale​

    Durata: 7gg/6 notti​

    Trasporto bagagli: si​

    Tipo di zaino: giornaliero​

    Volo dall'italia incluso: no

    Difficoltà del cammino: medio facile

    Difficoltà viaggio Trekkilandia: 2 ditorni

    Giorni di cammino: 6gg

    Ore di cammino al giorno: 6-7

    Motivo della difficoltà: avanzamento su roccia, fondi misti, brevi ma ripide salite e discese, esposizione solare

    Adatto come prima esperienza di cammino: si, con esperienza escursionistica

    Tipologia di struttura: hotel

    Tipo di alloggio: stanza doppia/tripla con letti singoli e/o matrimoniali

    Bagni: privati in camera o condivisi con il resto del gruppo

    Pasti: Cene in ristorante, pranzi al sacco, colazioni in struttura.

    Possibilità di singola: no

    Coperture assicurative disponibili: https://www.trekkilandia.it/assicurazioni/

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    • KM - DISLIVELLO M - ORE DI CAMMINO - MEDIO
    • 9KM - DISLIVELLO SALITA 246M DISCESA 238M- ORE DI CAMMINO 6 - MEDIO
    • 13KM- DISLIVELLO SALITA 376M DISCESA 318M - ORE DI CAMMINO 7 - MEDIO
    • 6/7 ORE COMPRESE PRANZO E SOSTE BAGNO
    • 14KM - DISLIVELLO SALITA 171M DISCESA 203M- ORE DI CAMMINO 7 - MEDIO
    • 15 KM - DISLIVELLO 233M CIRCA - ORE DI CAMMINO 6 - MEDIO
    • KM - DISLIVELLO - ORE DI CAMMINO -
    KM - DISLIVELLO M - ORE DI CAMMINO - MEDIO

    1° GIORNO – INCONTRO A PALAU E SBARCO SULL'ISOLA

    Ci incontriamo presso gli Arrivi dell'Areoporto di Olbia entro le 15 per poi fare un trasferimento privato al Porto Turistico di Palau e imbarcare con il traghetto delle 16.30 (o successivo delle 17). Chi arriva in nave ci aspetterà al Porto presso l'uscita, mentre chi arriva in auto andrà autonomamente al Porto Turistico di Palau presso la Biglietteria del traghetto. Consiglio voli e traversate che arrivino entro e non oltre l'ora di pranzo le 13.30. La Traversata dura circa 15 minuti (4km circa). Arrivati sull'isola ci sistemiamo nei nostri alloggi e facciamo una passeggiata nel borgo storico. L'orario definitivo del traghetto e l'orario di incontro definitivi verranno confermati a chiusura iscrizioni in base al piano voli, per cui è importante che mi comunichiate orari di arrivi prima dell'acquisto e comunque a ridosso della conferma di partecipazione. Chi dovesse arrivare con voli successivi all'orario prestabilito avrà comunque possibilità di raggiungere il gruppo autonomamente tramite taxi e traghetto successivo (darò gli orari all'occorrenza). Ceniamo in ristorante. Prima della cena potrete acquistare il pranzo al sacco per domani.

    9KM - DISLIVELLO SALITA 246M DISCESA 238M- ORE DI CAMMINO 6 - MEDIO

    2° GIORNO – MONTI DI GRANITO E CALA COTICCIO

    Subito dopo colazione andiamo a prendere il bus di linea che ci porterà all'Isola di Caprera in circa 15 minuti. Iniziamo a camminare in direzione di Poggio Stefano (120 m.s.l.m), antica vedetta militare arroccata alle pendici di uno spuntone di granito, da cui possiamo godere di una delle viste migliori dell'isola. La Zona che si affaccia al Promontorio di Coticcio e le sue cale è a protezione integrale, quindi torniamo sui nostri passi in discesa, fino a raggiungere di nuovo la strada principale, che seguiamo fino al bivio per Cala Coticcio. Scendiamo tra i graniti e la macchia mediterranea fino a questa bellissima Cala, dove potremo anche fare il bagno, nel rispetto delle regole del Parco. Dopo aver sostato nella Cala circa 1 ora, riprenderemo lo stesso sentiero dell'andata con una piccola variazione che ci riporta alla Casa di Garibaldi, dove abbiamo iniziato a camminare.
    Abbiamo il tempo per visitare la Casa Bianca di Garibaldi, compatibilmente con gli orari e gli accessi possibili. Dentro il perimetro dell'abitazione erano presenti l'orto, il frutteto, il vigneto e la pineta, di cui ancora oggi rimane a testimonianza il grande pino. E' la casa dove Garibaldi si rifugiava tra un'impresa e l'altra al ritorno dall'esilio nelle Americhe, dove ha pianificato le sue imprese, dove si è riposato coccolato dallo splendido panorama della terrazza, dove infine è morto. Lui e alcuni membri della sua famiglia sono sepolti qui, nel piccolo cimitero di famiglia. Al termine della visita torniamo a La Maddalena con transfer privato. Prima della cena in ristorante abbiamo tempo per acquistare il pranzo al sacco per domani e rilassarci con un aperitivo.

    Regolamento Cala Coticcio

    Cala Coticcio è sottoposta a protezione speciale, gli ingressi sono regolamentati e si può accedere solo dietro prenotazione e con Guida Accreditata. Siete Fortunati! Io sono una Guida Accreditata del Parco. Avremo 5 ore di tempo per discendere la Cala, sostare un tempo che verrà stabilito al nostro arrivo, e risalire. Il tempo di permanenza nella Cala verrà stabilito dalla Guida in base all'andamento del gruppo, quindi in caso di necessità si tratterà solo di una breve sosta.  Se per qualsiasi motivo (di natura logistica o metereologica) l'escursione a Cala Coticcio debba essere compromessa, non sarà possibile avere di nuovo il permesso da parte del Parco per accedervi. Quindi questa escursione verrà fatta in qualsiasi condizione meteo, compatibilmente con la sicurezza del gruppo.  Per poter sostare nella Cala è doveroso rispettare alcuni accorgimenti e rispettare il Regolamento che vi illustrerò prima di iniziare l'escursione. In ogni caso tenete già a mente alcuni aspetti: si può fare il bagno ma non si possono appoggiare oggetti di uso personale (nulla! neanche il telo per asciugarsi) sulla sabbia, a meno che non abbiate con voi una stuoia. Non possiamo sostare sdraiati sulla spiaggia a prendere il sole.

    13KM- DISLIVELLO SALITA 376M DISCESA 318M - ORE DI CAMMINO 7 - MEDIO

    3° GIORNO – TUTTO IL NORD DAI FORTI ALLE CALE

    Subito dopo colazione andiamo a prendere il bus di linea che in circa 15 minuti ci porta a Caprera. Scesi dal bus camminiamo in direzione della Cala Garibaldi ma prendiamo verso nord la grande strada che conduce alla Batteria Arbuticci, che ospita dal 2012 il Memoriale a Garibaldi. Prima di continuare la nostra escursione, ci fermiamo e visitiamo il sito (sosta di massimo 1 ora). Il Forte Arbuticci è stato costruito nel 1890 circa ed è composto da 4 corpi principali in cui è stata allestita la Mostra Multimediale dedicata a Garibaldi, grazie soprattutto al contributo del maddalenino Mario Birardi e l'Archivio storico del Comune della Maddalena. Dagli spalti che circondano Piazza Italia è possibile scorgere un panorama grandioso sull'isola. E' venuto il momento di rimetterci in cammino e continuare il grande anello del Nord di Caprera. Superata Messa del Cervo, raggiungiamo la Batteria Candeo (1927 circa) attraverso una mulattiera militare che dopo una serie di tornanti ci porta a livello del mare. Da qui ci immergiamo in un irto sentiero tra colossi granitici nel cuore della Batteria, perfettamente mimetizzata tra roccia e macchia mediterranea. Uno splendido connubio tra mimetismo architettonico militare e un ambiente naturale di eccezionale bellezza selvaggia, in cui il rosa dei graniti spicca sullo sfondo del mare blu. Il complesso architettonico (costituito dalle torrette di guardia, la cucina, la cisterna, la casermetta e la piccola prigione) sono nel loro complesso un luogo che fa pensare a un set di Fantascienza piuttosto che a Battaglie Aeree e Navali del secolo scorso. Uno strano luogo, dove natura e genio umano si incontrano e – per niente scontato – creano bellezza. Dalla Batteria Candeo raggiungiamo attraverso un sentiero tra rocce, mirto ed eriche, l'estremo Nord dell'Isola - Punta Crucitta - con la sua bellissima Cala solitaria. Da qui, nelle chiare giornate ventose, è possibile avvistare le sagome blu delle montagne corse. Lasciata Cala Crucitta iniziamo la strada del ritorno del nostro anello, lungo la costa ovest di Caprera, che percorriamo da nord a sud toccando tutte le più belle cale: Cala Serena, Cala Caprese, Cala Napoletana. Giungiamo infine a Cala Garibaldi dove verrà a prenderci il nostro bus privato per riportarci a La Maddalena. Il tempo per una doccia rilassante, un po' di spesa e un aperitivo e siamo pronti per la cena in ristorante.

    6/7 ORE COMPRESE PRANZO E SOSTE BAGNO

    4° GIORNO – GITA IN BARCA TRA LE ISOLE DELL'ARCIPELAGO

    Gita in veliero (goletta del 1960) di circa 6/7 ore (partenza alle 9 e rientro alle 17) con partenza dal porticciolo di La Maddalena. L'Itinerario prevede il passaggio tra le isole minori (Santo Stefano, Spargi, Budelli, Santa Maria, ecc). Sono previste una o due soste in alcune spiagge e bagno al largo. L'itinerario preciso verrà comunicato il giorno della gita in base alle direttive del Parco e alle condizioni meteo favorevoli. E' previsto il pranzo a bordo, cucinato espresso per noi. L'imbarcazione è spaziosa e adatta a momenti di relax e riposo per chi vuole godersi il sole e il paesaggio. Durante la gita potremmo avere un po' di fortuna e avvistare qualche delfino...chissà!
    A un certo punto saremo in un angolo molto suggestivo dell'area marina del Parco, noto come Porto Madonna: una zona di mare tra le isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria, da sempre conosciuto tra i marinai che arrivavano dalle Bocche di Bonifaccio in questi mari ricchi di approdi e ripari naturali.
    Per condizioni meteo sfavorevoli la gita può essere anticipata o posticipata: in questo caso il programma del viaggio potrebbe subire delle variazioni. Ceniamo in ristorante. Prima della cena potrete acquistare il pranzo per domani.

    14KM - DISLIVELLO SALITA 171M DISCESA 203M- ORE DI CAMMINO 7 - MEDIO

    5° GIORNO – TUTTO IL SUD FINO A PUNTA ROSSA, I DUE MARI E CALA SPALMATORE

    Dopo colazione ci spostiamo con bus di linea presso il Bivio per la Casa di Garibaldi. Dopo il Nord e il Centro dell'Isola oggi scendiamo a Sud. Prendiamo i sentieri che scendono in direzione dell'Opera Poggio Rasu. Andiamo avanti, qui ci soffermeremo domani...Presso Stagnali imbocchiamo un sentiero molto stretto che ci permette di raggiungere le Cale più nascoste esposte ad Est: continuando lungo costa su un sentiero di macchia raggiungiamo i Due Mari e poi la Spiaggia del Relitto. Da qui ci dirigiamo ancora più a Sud fino a incontrare l'Opera di Punta Rossa, con la sua Batteria prospicente l'Isola del Porco e la Fortezza Bastiani. Siamo a un tiro di schioppo da Capo d'Orso di Palau, Baja Sardinia e Capo Ferro. Esplorando la Fortezza torniamo indietro verso la stretta lingua di terra che ci porta, attraverso comodi sentieri a Cala Musitta e il versante di Porto Palma e le sue strabilianti calette. l'Escursione di oggi termina a Stagnali, dove il bus privato ci riporterà a La Maddalena. Ceniamo in ristorante. Prima della cena potrete acquistare il pranzo al sacco per domani.

    15 KM - DISLIVELLO 233M CIRCA - ORE DI CAMMINO 6 - MEDIO

    6° GIORNO – CALA BRINGANTINA, IL MUSEO DEL MARE, IL MUSEO MINERALOGICO

    Dopo colazione prendiamo il bus di linea alle 9 circa fino al Borgo di Stagnali nell'Isola di Caprera.
    Dedichiamo qualche ora della mattinata alla divertente e interessante visita dei Musei del Parco, quello del Mare e delle tradizioni Marinaresche e quello Mineralogico. Sono entrambi bellissimi e complementari: la visita di entrambi ti svela i segreti dell'isola, dando le risposte alle mille domande che ti possono essere balenate per la testa durante questo trekking, ti fanno affezionare a questo arcipelago di isole fuori dal comune.
    Al termine della visita ai Musei, attraverso un comodo sentiero, raggiungiamo l'ultima straordinaria Opera architettonica militare, Poggio Rasu, Inferiore e Superiore. Possiamo entrare ed esplorare e godere della splendida vista che si può godere fino al Sud e fino a Cala Brigantina. Infatti da qui parte il sentiero che ora intraprenderemo per raggiungere in poco tempo la nascosta Cala, protetta e incassata tra le rocce e una natura incontaminata. Ci sembrerà di essere finiti su un'altra isola, dall'altra parte del Mondo. Qui ci rilassiamo un po' prima di riprendere il cammino.
    Anche qui valgono le stesse Regole di Cala Coticcio (vi invito a leggere il paragrafo dedicato nella tappa del 2° giorno). Essendo l'area Zona a protezione integrale torniamo a Stagnali dal sentiero parallelo a quello fatto all'andata. Oggi non prendiamo il bus e torniamo a La Maddalena a piedi, quindi costeggiamo la Cala di Stagnali e raggiungiamo il Ponte Moneta attraverso stretti sentieri tra la vegetazione ripariale. Per la prima volta attraversiamo a piedi il Ponte Moneta e qualcuno forse, aveva sperato che arrivasse questo momento: anche se il Ponte non è propriamente dedicato al passaggio pedonale, il paesaggio e la sensazione di camminare sul mare tra queste due isole è da provare. Dopo aver superato la periferia del paese, un tempo brulicante area militare, siamo in Hotel in tempo per rilassarci e prepararci per le partenze (dall'inizio del ponte sono 4 km a piedi fino all'Hotel). Ceniamo in ristorante

    KM - DISLIVELLO - ORE DI CAMMINO -

    7° GIORNO – IMBARCO PER PALAU E PARTENZE

    Prenderemo il traghetto al mattino dopo colazione. Andremo all'imbarco a piedi con i nostri bagagli (l'imbarco è molto vicino alla struttura). La traversata dura circa 15 minuti. Con un trasferimento privato da Palau l'Aereoporto in circa 1 ora, in tempo per essere almeno due ore prima in Areoporto o Porto eventualmente. Chi desidera rimanere in Sardegna dall'Areoporto partono dei bus per il centro città, da dove potrete prendere bus o treni per spostarvi sull'isola. Consiglio quindi di prendere voli a partire dal pomeriggio. Come sempre comunicatemi i voli prima dell'acquisto per sicurezza.

    CARLA PAU 

    Faccio il lavoro di Guida Ambientale Escursionistica dal 2012 e quello di Guida Turistica dal 2018. E' il lavoro che fa per me...perche' sono una di quelle persone che ha bisogno di una piccola tana calda piena di libri, luci soffuse, un po' di musica e buon vino per ricaricarsi...ma poi quando sta troppo ferma sente il bisogno di andare, di lasciare andare...Da bambina un giorno volevo fare la scrittrice, il giorno dopo l'avvocato, un altro giorno la giornalista. Da grande mi sarebbe piaciuto fare l'illustratrice, ma mentre mi occupavo dell'orto ho intrapreso la strada per diventare Guida. Sono una persona abbastanza empatica e istintiva, visionaria, romantica. Sono tornata a vivere in Sardegna dopo 11 anni di Toscana, e questo mi rende enormemente felice, anche se la Toscana sarà sempre per me casa...ma questo è molto personale e ve lo racconterò una sera, in viaggio.

    Scopri di più sulla guida!

    Per qualsiasi domanda sul viaggio:

    Scrivimi a info@carlagae.com

    Chiamami al 3406933470

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    Trekking Caprera e Arcipelago de La Maddalena

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