La Via Peuceta e le altre vie del Cammino Materano

Il Sud Italia, prima che Roma diventasse la Capitale del Grande Impero, era animata da tante popolazioni, amiche e nemiche tra loro a seconda degli interessi e delle circostanze…a volte auconfinate nel proprio isolamento per difesa, piu’ spesso in condivisione e scambio di beni materiali e immateriali, attraverso una fitta rete di vie, come tanti nervi che attraversavano il tacco dello stivale, oggi tra le mete dei Viaggi a piedi in Italia.

Matera, la Città dei Sassi, foto di Gabriele Ferreri

La prima immagine che mi viene in mente se penso a Matera arrivano dalle scene girate da Pier Paolo Pasolini per il Vangelo Secondo Matteo (1964), quando la città dei Sassi nessuno avrebbe mai immaginato che mai sarebbe diventata destinazione turistica d’eccellenza del turismo culturale e delle vacanze trekking in Italia.

Matera, riconosciuta nel 2014 Capitale Culturale Europea per il 2019, è oggi un esempio virtuoso di riscatto per tutto il Sud, il simbolo della rinascita, faro per la progettazione e realizzazione di progetti di riqualificazione ambientale e architettonica legati al Turismo Slow e anche al Trekking in Italia: un turismo sostenibile perchè rispetta e valorizza il grande patrimonio naturale e culturale, ma soprattutto sostiene le stesse comunità che lo identificano.

All’Associazione In Itinere aps, di cui il presidente oggi è Lorenzo Lozito, si deve il merito della progettazione e realizzazione del progetto del Cammino Materano a partire dal 2014/2015: spinti dal desiderio di dare al Sud una chance importante per un futuro sostenibile, individuato il cammino a piedi come mezzo piu’ sincero e idoneo per raggiungere il loro obbiettivo, hanno ricostruito la fitta viabilità attraverso Puglia, Basilicata, Campania e Molise, con un unica meta: la splendida Matera.

I Sassi di Matera sono dichiarati nel 1993 Patrimonio Mondiale dell’Umanità e l’Unesco in quell’occasione utilizza per la prima volta il concetto di Paesaggio Culturale per definire i criteri e le motivazioni dell’iscrizione.

Il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano fanno da anfiteatro naturale al nucleo urbano originale della città rupestre: dai primi insediamenti scavati a partire da cavità naturali e adattati in maniera promiscua dai primi abitanti stabili, fino alle abitazioni più complesse a più livelli e stratificazioni. E’ un paesaggio architettonico che si fonde con quello naturale, è un paesaggio che racconta di comunità complesse, impegnate ad attraversare la Storia e a trovare la propria cultura identitaria nel susseguirsi di civiltà estremamente diverse e contrastanti, in una terra di confine come quella dove sorge la città da sempre.

La Mappa delle 6 vie del Cammino Materano

La Via Ellenica e le altre 4 vie del Cammino Materano

La Via Ellenica, che parte da Brindisi per giungere a Matera, e’ oggi l’unica altra via aperta e percorribile a piedi, insieme alla Via Peuceta.

Sono 15 le tappe della Via Ellenica del Cammino Materano, con una media di 20 km circa a tappa (minimo 13 e massimo 27 km). Il percorso è bidirezionale (cioè può essere percorso in entrambi i sensi) e può essere anche diviso in due blocchi da una settimana ciascuno.

 

La città portuale di Brindisi, ultima tappa della retilinea Via Appia/Traianea, era nel Medioevo soprannominata La Porta d’Oriente, vista la sua posizione strategica per l’imbarco verso la Via della Seta e la Terra Santa. Oltre le emergenze artistico – architettoniche di questa città, meritano una menzione i Trulli di Alberobello dichiarati Sito Unesco, i borghi della Valle dell’Itria, il Parco Naturalistico delle Gravine.

Le altre 4 vie del Cammino Materano sono la Via Jonica, che attraversa la Puglia; la Via Sveva, lunga 210 km sulle orme di Federico II; la Via Dauna, tra Molise e Puglia, la Via Lucana attraverso il Parco Nazionale del Cilento fino al Tempio di Hera a Peastum.

La Rete dei Cammini del Sud è pensata con la prospettiva di creare una rete nodale di cammini, che possono intrecciarsi o essere percorsi senza soluzione di continuità, per esempio dopo aver concluso la Via Peuceta a Matera, si può continuare fino a Crispiano lungo la Via Ellenica in direzione Brindisi.

 

In cammino lungo la Via Peuceta, foto di Gabriele Ferreri

Lungo il Cammino della Via Peuceta.

 

Dalla Basilica di San Nicola di Bari fino alla Cattedrale della Madonna della Bruna di Matera ci sono 170 km di bellezza attraverso la Peucezia. É la Via Peuceta del Cammino Materano, inaugurata nel 2018, quindi un giovanissimo Cammino che molto velocemente è diventato famoso, per la bellezza dei percorsi attraversati, per la qualità dell’ospitalità, per l’aspetto enogastronomico, per l’accoglienza e l’organizzazione.

Anche questa volta la curiosità mi ha portato a investigare e ho colto la palla al balzo quando ho visto la diretta live di Duma c’anduma dedicata al Cammino Materano, in cui Gabriele in persona, insieme a Ruben Bertolusso, intervista Angelofabio Attolico, che prima di entrare in Regione come Consigliere ha ideato il Cammino Materano.

Gabriele lascia subito spazio ad Angelo che racconta della nascita del Cammino: “abbiamo pensato che Matera fosse “una meta perfetta” e che un cammino lento nel sud potesse essere utile a far conoscere “un sud inedito” e dimenticare la triste definizione che De Gasperi aveva dato alla meravigliosa città rupestre alla metà del secolo scorso (“La vergogna d’Italia”),

Il Sud Italia, spiega Angelo, è una terra storicamente attraversata da vie e strade, ma per oltre mezzo secolo questo è stato dimenticato…

Il Cammino Materano è l’elogio della “dimensione lenta del Sud”, che rispetta la dimensione dei territori che si attraversano, a differenza del Turismo Tradizionale che spesso – oggi piu’ mai – sta dimostrando la sua fragilità.

La rete dei Cammini del Sud, di cui il Cammino Materano fa parte insieme ad altri, come le Vie Francigene di Sicilia, ha tra i principi ispiratori quello di dare “un modello di sviluppo alternativo”.

Il progetto nasce dal basso, coinvolge le comunità, valorizza i punti di forza e le vocazioni particolari delle singole comunità, diventa mezzo di integrazione sociale ed economica nel territorio.

Angelo porta ad esempio la Murgia (dal latino murex, pietra aguzza), territorio misconosciuto, ignorato dal Turismo classico di massa, un’area a vocazione agricola dallo spiccato carattere di autenticità. Territori come questo si prestano al turismo lento, ai viaggi trekking a piedi, a sostegno di un’economia a misura d’uomo.

Copertina della diretta live di Duma c’anduma

I Comitati d’Accoglienza

“La prima volta che mettemmo la segnaletica sulla Via peuceta” – racconta Angelo – “si creò un caso su Facebook”: i locali inizialmente pensarono si trattasse di segni di esproprio e osservavano Angelo e “gli strani personaggi con lo zaino in spalla” di Itinera, alle prese con i primi sopralluoghi, con curiosità e un po’ di diffidenza.

Con il passare del tempo e la crescita del progetto i contadini, gli abitanti del luogo, sono diventati “i migliori alleati” del Cammino Materano: “il cammino funziona perchè esistono loro” dice Angelo.

Si riferisce ai Comitati d’accoglienza.

Infatti anche nel Cammino Materano, come nella Magna Via Francigena i Comitati d’accoglienza svolgono un ruolo fondamentale: sono gruppi di volontari che hanno a cuore il loro territorio, nati e cresciuti in quei luoghi, a volte a loro volta viaggiatori e camminatori, pellegrini…Conoscono quindi bene il territorio e capiscono le necessità dei camminatori che arrivano o partono dalla loro postazione. Spesso fanno da mediatori con le amministrazioni locali, insomma “adottano la loro tappa” dice Angelo. Durante l’anno danno un contributo fortissimo per la manutenzione dei sentieri e la valorizzazione del Cammino.

D’altronde, ricorda Angelo, fin dai tempi delle Colonie della Magna Grecia, in questi luoghi la “Xenìa” non è solo una norma di buon comportamento, ma esprime il concetto di sacralità nel rapporto tra ospite e ospitante. Persino Zeus aveva come epiteto Xenìos (Zeus degli stranieri, cioè protettore degli ospiti e dell’accoglienza)e le popolazioni pensavano che dietro le spoglie di qualsiasi viandante bussasse al tuo uscio si potesse nascondere il Dio…Siamo d’accordo con Angelo quando dice che

“L’accoglienza è un qualche cosa che rimane nel DNA della popolazione”.

Via Peuceta del Cammino Materano, foto di Gabriele Ferreri

I paesaggi della Via Peuceta.

Lungo le 7 tappe della Via Peuceta si incontrano diversi paesaggi naturali e umani: dalle foreste di ulivi della piana costiera alle steppe dell’altopiano della Murgia, per poi immergersi in fitti boschi di conifere e querceti.

Sicuramente una delle attrazioni paesaggistiche dell’intero itinerario sono le cosiddette lame e gravine tipiche del paesaggio carsico di Gravina in Puglia e Matera. Il paesaggio antropico non è da meno: si cammina attraverso borghi di origine medievale dove sorgono magnifiche Cattedrali e chiese rupestri, si attraversano campagne punteggiate di masserie, trulli e antiche vestigia di origine greca e romana.

 

Segnaletica ufficiale del Cammino Materano

La segnaletica

Il cammino è stato dotato di una segnaletica a basso impatto ambientale, leggera: nei centri abitati si incontrano adesivi che indicano il percorso con frecce direzionali o confermano la direzione, mentre nelle campagne, si incontrano solitamente ogni 300 m frecce direzionali di colore giallo su diversi tipi di supporto naturale e le fascette a bande verdi e gialle.

Angelo, interrogato da Ruben, ci racconta l’origine dei colori della segnaletica del Cammino Materano.

Qual’è l’elemento visivo che accomuna pressochè tutti i Cammini del Sud Italia continentale?

Il giallo dei campi di grano, ma in generale da tutte le graminacee spontanee che si trovano ovunque e le cui spighe ricordano una freccia – ci fa notare non a torto Angelo. Il verde dei boschi che spesso fanno da sfondo alle campagne dell’entroterra a vocazione agro-pastorale.

Angelo ci tiene a sottolineare l’impiego di materiali di riuso per la realizzazione della segnaletica di tutte le vie del Cammino, non solo per il principio di sostenibilità nei confronti dell’ambiente ma anche per l’assenza totale di finanziamenti pubblici devoluti al Cammino. Tutti i costi di mantenimento del cammino, dalle spese vive per i sopralluoghi, ai lavori di pulizia dei sentieri o il rinnovo segnaletica, sono sostenuti grazie alle donazioni private dei pellegrini per poter ricevere la credenziale – donazioni che in parte vanno a ricoprire anche le spese di stampa e spedizione penso io – e le offerte per i vari merchandising di autofinanziamento (magliette, magneti con i timbri, toppe da applicare agli zaini).

Consigli per i viandanti

Ruben finalmente sviscera un aspetto che ci interessa molto, l’aspetto tecnico e logistico del Cammino Materano.

Scopriamo che sia la Via Peuceta che quella Ellenica possono essere percorse da camminatori alle prime armi, perchè il cammino non presenta difficoltà tecniche e grossi dislivelli, sviluppandosi prevalentemente su un territorio collinare (la massima altezza è raggiunta da San Teramo con i suoi 480 metri).

La lunghezza delle tappe si uniforma a quelle di tutti i cammini europei con una media di 20 km a tappa e si cammina su fondi misti con una percentuale d’asfalto e di sterrato.

Angelo ricorda l’importanza fondamentale della scorta d’acqua a sufficienza, anche se ricorda la possibilità di rifornirsi anche presso le masserie lungo i percorsi.

I periodi consigliati per camminare o pedalare lungo il Cammino Materano sono ovviamente primavera e autunno, ma il sud si presta anche per cammini invernali, grazie alle temperature miti e a limitati fenomeni nevosi circoscritti tra gennaio e marzo: con l’adeguata attrezzatura (il classico abbigliamento a strati dell’escursionista), rassicura Angelo, l’inverno non è un limite. Anche d’estate dice Angelo, si può affrontare il Cammino, ma con le giuste accortezze: quindi partire molto presto la mattina e portarsi una scorta d’acqua abbondante.

In caso di difficoltà o necessità oppure semplicemente per chiedere consigli su dove mangiare e dormire, è possibile mettersi in contatto con i Comitati tramite la mail che si trova sul sito ufficiale del Cammino Materano.

I trasporti pubblici non sono un problema, infatti tutti i paesi dell’interno sono serviti e collegati da bus, quindi il viandante potrebbe, per qualsiasi necessità o mancanza di tempo, tornare alla tappa precedente, al luogo di inizio del suo cammino o saltare delle tappe. A Bari e Brindisi si arriva in bus, treno o aereo; Matera è collegata a Bari con gli stessi mezzi.

Tenete conto che in ogni caso le strutture che aderiscono alla rete dell’ospitalità del cammino (Ostelli, B&B, Ospitalità domestica e religiosa), espongono all’ingresso l’adesivo di riconoscimento con il simbolo del Cammino e l’anno in corso.

Prima di partire è consigliabile contattare l’organizzazione per farsi inviare via posta la Credenziale del Cammino Materano, che nella forma grafica si presenta identica a prescindere dalla Via che avete deciso di intraprendere, mentre sono tutti diversi i timbri ufficiali (o sigilla) che vengono applicati nei vari punti tappa, a seconda della località. Dopo 100 km è possibile richiedere il Testimonium.

 

Ulivo secolare lungo la Via Peuceta, foto di Gabriele Ferreri

Le prelibatezze del Cammino Materano.

Non c’è alcun dubbio: l’unico vero rischio di questo cammino è quello di mangiare e bere troppo.

E’ subito infatti diventato famoso il Cammino Materano per la sua rinomata enograstronomia tradizionale di stampo contadino – e Gabriele Ferreri lo candida a viaggio piu’ bello di sempre anche per questo (oltre che per la bellezza dei paesaggi e l’accoglienza).

Cibo genuino e spesso a Km 0, olio d’oliva, buon vino, mozzarelle e formaggi vi aspettano nelle taverne delle città o nelle masserie.

Lungo la Via Peuceta non potete perdervi: il polpo con patate e le cozze a Bari, le olive di Bitetto, i legumi e lo Stinco di Santo di Cassano, i “fornelli” di Santeramo (macellerie dove viene cucinata la carne sul momento), la pecora alla rizzola di Altamura, i cardi di Gravina. Una delle eccellenze è sicuramente il pane: quello piu’ celebre è il Pane di Altamura, ma anche quelli di Laterza, Matera e San Terano sono eccellenti e buonissimi, uno diverso dall’altro e cotti secondo i metodi tradizionali di cottura al forno.

Lungo la Via Ellenica dovete assolutamente provare gli ottimi ortaggi della Valle d’Itria, il capocollo di Martina Franca, rape, legumi e carni varie presso Gravina.

 

Il video realizzato da Gabriele durante l’ultimo Viaggio di gruppo sulla Via Peuceta

Curiosità e meraviglie del Cammino Materano

L’Albero dei pensieri

Scorrono le immagini del cammino, che offrono l’opportunità ad Angelo di approfondire il racconto con aneddoti e curiosità, come quella che riguarda l’Albero dei Pensieri della Pineta Galietti di Santeramo: ai rami di questo albero prescelto sono legate delle bottigliette di vetro vuote, dove il pellegrino lascia un pensiero scritto e anonimo. L’Associazione periodicamente pubblica questi pensieri di carta.

 

Il palo del pellegrino

A circa metà della Tappa da Santeramo ad Altamura, presso la Masseria Scalera, famosa per i manicaretti preparati da Vito, nonché per l’autentica del luogo e persino per il contesto archeologico dell’area, il viandante trova il Palo del Pellegrino: iniziativa del Comitato d’Accoglienza di Altamura, in realtà è un’imponente palo segnaletico con tutte le mete dei Cammini Europei con il kilometraggio di percorrenza. Anche in questo caso i pellegrini sono invitati a lasciare alla base del palo un pensiero scritto legato con nastri verdi e gialli, i colori simbolo del Cammino Materano.

 

Il Padre Peppe

Ad Altamura, città circondata da pascoli, ma dall’impronta federiciana molto forte, c’è una Taverna tradizionale, come poche se ne trovano ora in Italia. L’apertura della taverna è la risposta positiva alla fame e alla povertà post belliche, che coinvolse anche il fondatore di questa Taverna tradizionale e sui generis, non solo per il caratteristico nome – Pen a sut – che tradotto letteralmente sarebbe “pane asciutto”, ma anche per una specie di rito di fine pasto, al termine del quale viene versato con l’innaffiatoio il cosiddetto Padre Peppe: si tratta di un noccino buonissimo dalla ricetta segreta che stende anche i piu’ agguerriti bevitori.

 

Il rituale della Via Ellenica e lo Xenium di Crispiano.

Presso Crispiano, lungo la Via Elllenica, si trova la Masseria Urbana, un’autentica masseria riadattata per ospitare i pellegrini e completamente autosostenibile.Appena arrivati gli ospiti sono invitati a partecipare a un banchetto rituale che ricorda in tutto e per tutto i banchetti rituali dell’Antica Grecia. Probabilmente è un’antica tradizione che non è mai scomparsa fin dai tempi del mix culturale tra indigeni e coloni greci.

 

E’ un rito di benvenuto che si basa sulle antiche regole dell’accoglienza graca (Xenìa): il padrone di casa riempie mediante l’oinochoe (una sorta di mestolo) la kilix (una coppa) e poi lo offre all’ospite con cui brinderà dopo aver versato anche per sé stesso il vino.

 

Pare che nessuno si possa rifiutare, a qualsiasi ora si arrivi alla Masseria ed è l’unico modo per ricevere lo Xenium, il Testimonium che viene concesso a metà del Cammino Ellenico, a prescindere che si arrivi da Matera o da Brindisi: il sigillo di Crispiano rappresenta niente di meno che Zeus Xenìos, protettore dei viandanti.

Per seguire le prossime dirette live di Duma C’anduma
https://www.facebook.com/dumacanduma
https://www.youtube.com/channel/UCqs780ni331JuF3JAeq8ntw
Se volete riascoltare la diretta live sul Cammino Materano
https://www.youtube.com/watch?v=whsXqBc-d-Y
https://www.spreaker.com/show/duma-canduma
Il Viaggio a piedi di Trekkilandia sulla Via Peuceta 
https://www.trekkilandia.it/viaggi/cammino-via-peuceta-bari-matera/

 

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Se volete saperne di piu’ sul Cammino Materano vi consigliamo di vistare il sito ufficiale
https://camminomaterano.it/

Carla Pau

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