Morti Escursionisti in Trekking Lungo la Costa della Toscana
Il trekking da Livorno a Piombino nasce una quindicina di anni fa seguendo principalmente una mia esigenza di creare un trekking breve, itinerante, ma semplice e adatto a tutti.
Dove farlo mi sono chiesto? Non sono mai stato un purista, uno che ha proposto volentieri cammini già confezionati seppur bellissimi come la “Via Francigena”, il cammino di tal santo o simili. Ho sempre preferito inventare, incrociare, ibridare, sfare e rifare.
Ho sempre adorato il mare di inverno, quelle atmosfere che si respirano nei luoghi tipici delle vacanze estive, ma che poi, in bassa stagione, hanno quel sapore nostalgico, talvolta quasi spettrale, un fascino che invita all’interiorità, al ricordo di sé e a pensieri belli e profondi.
L’idea era quindi di creare un trekking con nessuna difficoltà tecnica, quasi banale e dove, a differenza dei trekking in montagna o su sentieri impervi in cui si è costretti a guardare sempre dove si mettono i piedi, le persone potessero camminare tutto il giorno guardandosi costantemente intorno, contemplando il paesaggio, durante l’intero cammino, senza perdersi nemmeno un secondo dell’ incanto che la natura può regalarci.
Tra Livorno e Piombino c’è un alternarsi di spiagge selvagge e pinete meravigliose che, se percorse in Inverno, avrebbero rappresentato la soluzione ideale per la realizzazione della mia idea, del mio progetto:
Tre giorni di cammino con dislivello praticamente nullo, in parte sulla spiaggia con il mare in tempesta sempre alla nostra destra ed in parte tra i pini domestici e marittimi piantati dai Lorena durante il periodo del Granducato di Toscana. Tutto senza seguire sentieri, segnali del CAI, tabelle segnavia, ognuno con il proprio passo ed il proprio personale cammino. Bellissimo. Un trekking, quindi, davvero semplice, alla portata davvero di tutti, anche di chi avesse voluto provare per la prima volta l’esperienza del cammino itinerante con lo zaino. Un concentrato di Natura, Enogastronomia e Archeologia. Il terzo giorno si visita infatti la splendida Necropoli Etrusca di San Cerbone.
L’ultimo giorno, poi, una tappa di mezza giornata un poco più impegnativa, lungo il promontorio che divide il bellissimo golfo di Baratti da Piombino. Un’ ultima meravigliosa tappa con maggior dislivello e qualche tratto un poco impervio, per unire finalmente due antichi porti con un lento cammino di quattro giorni in Inverno.
Ed è qui che si è consumata la “tragedia”.
In realtà sin dall’inizio del trekking alcuni escursionisti manifestavano quei tipici sintomi che possono poi portare ad una esplosione di una patologia, talvolta rara, ma anche molto contagiosa. In effetti già dopo un’oretta dalla partenza tutti i partecipanti al trekking hanno manifestato gli stessi sintomi, chi più, chi meno, me compreso.
Cammini insieme, godi di panorami splendidi, ti riempi le narici dell’odore del mare tutto il giorno, vedi tramonti che stordiscono ogni cellula del corpo, arrivi in comodi hotel e infreddolito dalla pungente tramontana che però ha pulito totalmente l’aria permettendoti di vedere l’Isola d’Elba come fosse a un metro da te, ti butti sotto la doccia calda e godi, godi, godi, godi!!! Con i compagni di cammino poi, a sera, ti ritrovi tutti intorno allo stesso tavolo, assaggi cibi saporiti e li accompagni con vini locali dal sapore sapido e fresco. Una barzelletta, un aneddoto simpatico di un viaggio fatto in precedenza.
E’ quindi da aspettarselo che prima o poi qualcuno muoia di FELICITA’.
Si lo so, forse ci siete rimasti male, avete cliccato su questo articolo perché avete letto un titolo tragico? Se vi sentite presi in giro, mi spiace e mi scuso, ma come vedete ora ho scoperto le carte e vi dico che si, l’ho fatto a posta, ma non per prendervi in giro. Certe emozioni “tristi” la stanno facendo da padrona da troppo tempo, direi da secoli, la notizia tragica attira più di una allegra.
Negli ultimi 30 anni ho lavorato con i trekking per trasmettere e farmi portatore di Allegria e Benessere, gli articoli di un blog poi hanno tante funzioni, certamente di informare, ma anche di generare traffico di visite sul sito con quello che ne consegue sulle dinamiche degli algoritmi Google e supercazzole tecniche varie, sicuramente utili nel nostro lavoro. Forse, come è purtroppo nelle statistiche, un articolo che trattasse di cose allegre, sarebbe stato cliccato meno. Bene, in ogni caso rallegratevi del fatto che 15 persone sono morte di felicità in un trekking, non sentitevi presi in giro e accogliete la buona notizia con un bel sorriso! Anzi pensate a questo tipo di fine anche per voi, potrete morire di felicità in tutti i trekking di Trekkilandia, sicuramente in alcuni dei miei dove la probabilità che ci lasciate quella vecchia pellaccia triste è altissima: il trekking in penisola sorrentina, il trekking in Tuscia.
Siate pronti a morire sul cammino della Felicità!
Amen
“Si diventa morali non appena si è infelici” Marcel Proust
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